L’impetuoso scorrere del torrente Ayasse, il fruscio delle fronde di antichi castagni e la magia di ponti sospesi, sono i fili conduttori di questo cammino praticabile in qualche ora, partendo proprio dal nostro agriturismo.
Una passeggiata semplice ma ricca di fascino, poiché concentra in sé tutti gli aspetti che un piccolo comune di mezza montagna come Pontboset può trasmettere ad un visitatore accorto.
IL TORRENTE AYASSE COME FULCRO DI QUESTA PASSEGGIATA
Fulcro di questo percorso è indubbiamente l’Ayasse, il torrente che tra pozze verdi e cascate briose, scava la valle di Champorcher. Il suo brusio è il compagno di questo viaggio, il suo movimento ne è la guida.
Il suo continuo mutare, nelle forme, nei colori e nelle movenze, cattura l’attenzione su di sé, rilasciandola poi sull’ambiente circostante, anch’esso mutevole come l’acqua.
LA PERFETTA SINTONIA TRA ARCHITETTURA E NATURA
Dalla “villa” di Pontboset, borgo medievale con case in pietra anche massicce, si passa per piccolissimi borghi, casupole perse nel nulla, abbandonate lungo il fiume, perché ospiti di un mulino. Il villaggio di Frontiere, adagiato sulle rocce chiare che entrano nel torrente – quasi a voler diventare un tutt’uno con esso – è forse uno dei più caratteristici.
Circa a metà percorso prendetevi qualche minuto per passeggiare tra le stradine di Trambesere, in cui case e rocce, sembrano volersi fondere.
La passeggiata dei sette ponti e degli orridi è un palcoscenico su cui la natura mette in scena le stagioni, i suoi colori e la vita che poco a poco cambia forma; in pochi metri di dislivello, si possono attraversare boschi di castagni intorno al capoluogo, caldi e secolari; salendo verso gli orridi, lo sguardo verrà rapito dalla roccia nuda in fondo alle ripide gole tra snelli latifoglie, per finire tra abeti e larici, profumati e tenebrosi, in cui la luce lascia spazio al mistero.

I PONTI: ORGOGLIO E CRUCCIO PER GLI ABITANTI DI PONTBOSET
Infine non si può camminare lungo i ponti senza osservare proprio loro: i ponti!
Fondamentali nella vita di un comune come Pontboset, che vede le sue frazioni disposte sui due versanti della vallata, sono sempre stati fonte di orgoglio, ma anche di grande cruccio per gli abitanti.

Inizialmente costruiti in legno (come oggi resta quello di La Place), nel corso della storia sono poi stati ristrutturati in pietra: i graziosi piccoli ponti del Ronchas e di Vaseras a schiena d’asino sono un esempio di perfetta integrazione tra uomo e natura

quello in corde di Frontiere rapisce per la scossa di adrenalina che si sente nell’attraversarlo

quello del Goillet con la doppia arcata asimmetrica sembra uscito da una ballata medievale

mentre quello di Frassiney rigoroso, torreggia inflessibile sulle cascate sottostanti.

Qualche ora in cui vivere un condensato di ambienti, colori, natura ed emozioni, che per la loro diversità sono in grado di emozionare anche chi li conosce da sempre; una passeggiata che, proprio come i ponti, veicola l’umanità tra passato e futuro, in un eterno presente.